IL PROGETTO
LA RESISTENZA SI IMPARA IN MONTAGNA
Dove siete, partigia di tutte le valli,
Tarzan, Riccio, Sparviero, Saetta, Ulisse?
In piedi, vecchi: per noi non c’è congedo.
[…] Ritroviamoci. Ritorniamo in montagna,
lenti, ansanti, con le ginocchia legate,
con molti inverni nel filo della schiena.
Il pendio del sentiero ci sarà duro,
ci sarà duro il giaciglio, duro il pane.
Come allora, staremo di sentinella
perché nell’alba non ci sorprenda il nemico.
Quale nemico? Ognuno è nemico di ognuno,
spaccato ognuno dalla sua propria frontiera,
la mano destra nemica della sinistra.
In piedi, vecchi, nemici di voi stessi:
la nostra guerra non è mai finita.
Primo Levi
A Franco Sorenti
Questo è un progetto che viene da lontano, dalle origini del Museo della Resistenza Piacentina. E dall’idea di una persona, Franco Sorenti. Franco è stato uno dei primi volontari del Museo e da subito ha portato il suo preziosissimo contributo di passione e competenza, inventando letteralmente i “Sentieri della Libertà”. Il primo è stato il “Sentiero di Giovanni lo Slavo”, pensato, voluto e tracciato da Franco proprio sulla montagna alle spalle del Museo, la Rocca dei Casali. E non poteva che cominciare da lì Franco, da quella montagna che suo padre Giacomo, nome di battaglia “Pipolla”, ha percorso in lungo e in largo durante la Lotta di Liberazione, proprio a fianco di “Giovanni lo Slavo”. Ma non si è fermato, Franco. Ha continuato a camminare e camminando ha tracciato altri sentieri, e i “Sentieri della Libertà” sono diventati occasione per altre escursioni, per altri progetti.
Sembra di vederlo ancora, Franco. Con i suoi scarponi, i suoi occhiali… e il binocolo che suo padre porta al collo nelle vecchie foto con “Giovanni lo Slavo”. Sembra di sentirlo ancora, Franco. Mentre ti racconta dei sentieri che sono ancora da tracciare, da mettere a posto. È a lui che dedichiamo questo lavoro. Perché i “Sentieri della libertà” sono la sua creatura, la sua intuizione, il suo lascito.
E se abbiamo voluto andare oltre, se abbiamo voluto camminare su tutte le montagne e le colline della provincia, giù fino al Po, fin dentro la città, è per fargli il regalo più bello. Perché a Franco, alla fine…. piaceva camminare. E allora abbiamo voluto che il suo lavoro non restasse lì, fermo, immobile, come un animale impagliato. Ci siamo alzati e l’abbiamo fatto camminare il suo lavoro, affinchè il seme da lui gettato potesse crescere in qualcosa di nuovo, di più completo, di più ambizioso. Per questo abbiamo pensato a questa guida, che nasce dal lavoro di Franco e ha l’ambizione di andare oltre. Perché siamo convinti che lui ne sarebbe fiero e orgoglioso. Perché siamo convinti che nel vedere tanti giovani che continuano a camminare sui “Sentieri della libertà”, da lassù lui ci guardi e sorrida. Per noi questo è il regalo più grande che potevamo fargli e il modo migliore per onorare la sua memoria.
Grazie Franco, per aver camminato con noi.
Andrea Losi
Presidente Associazione “Amici del Museo della Resistenza Piacentina”
Ringraziamenti
Ricerca storica: Iara Meloni
Testi: Andrea Fogliazza, Lucia Longinotti, Iara Meloni, Giuseppe Noroni, Massimo Turci
Cartografia: Giuseppe Noroni
Sviluppo sito internet: Graziano “Cino” Bocchi
Fotografia: Qamil Paja
Ha collaborato alla revisione dei testi: Silvia Bardini
Coordinamento: Alessandro Pigazzini
Hanno tracciato, segnato e percorso i sentieri: Silvia Bardini, Chiara Belloni, Elena Bensi, Davide Boiardi, Danilo Carini, Simone Cherchi Palmieri, Alessandro Chiodaroli, Giuseppe Di Gioia, Andrea Fogliazza, Caterina Latino, Lucia Longinotti, Monia Lupi, Paola Maggi, Gloria Maini, Federico Marotti, Silvia Modenesi, Michele Mosconi, Giuseppe Noroni, Qamil Paja, Claudio Palmieri, Francesco Pompilio, Rossana Rossi, Alessandra Santi, Riccardo Toloni, Francesca Tresoldi, Massimo Turci, Ivana Zini
Si ringraziano inoltre: GRAC Piacenza, Francesca Agosti, Piero Bonvini, Pietro Corvi, Cristiano Maggi.
Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno collaborato con Franco Sorenti e con lui camminato sui “Sentieri della Libertà”: Stefano Bersani, Sergio Efosi, Fausto Ferrari, Giuseppe Guasconi, Pier Montanari, Furio Ovali, Daniele Staboli
Si ringrazia per la foto della homepage la famiglia di Cesare Capitelli “Garibaldi”